mercoledì 24 luglio 2019

Ultime letture #11


Lo so, le letture di cui dobbiamo parlare sono ancora tante!
Iniziamo!



Quota 1222, Anne Holt
Einaudi Editore
2\5 

Quota 1222 è un thriller scritto da una rinomata autrice norvegese.
Un gruppo di passeggeri è costretto a passare dei giorni intrappolato in un hotel a causa del deragliamento del treno su cui si trovava. Ci saranno degli omicidi, dei complotti che l'ex poliziotta Hanne Wilhelmsen ha poco tempo per risolvere, prima che ciascuno dei soggiornanti torni alle proprie vite.
Questo romanzo è stato uno dei primissimi ad essere aggiunto in wish list quando la creai diversi anni fa. Purtroppo è stato una grandissima delusione. Confuso, fuorviante, con personaggi privi d'identità (tanto che arrivata alla fine non sapevo ancora distinguere chi fosse chi; i nomi impronunciabili non hanno aiutato) e che non lasciano per nulla il segno, eccetto forse la protagonista. . Per questo, ha meritato il premio di peggior libro letto nel 2018.



Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop, Fannie Flagg
BUR
4\5 ★

Dopo non averlo mai visto in libreria, finalmente mi sono decisa ad acquistarlo online. Pomodori verdi fritti racconta parallelamente due storie: quella di Evelyn Couch, insoddisfatta della propria vita, e quella del caffé di Whiste Shop, punto di incontro negli anni '30 di un gruppo di persone le cui vite seguiremo attraverso i ricordi di  Cleo Threadgoode, oggi ricoverata nello stesso ospizio della suocera di Evelyn. Evelyn. Lei e Cleo si incontreranno e insieme condivideranno rispettivamente i dispiaceri e i ricordi che le riguardano, trovando nell'altra un'amica su cui contare. Il libro è costruito, dunque, in una serie di flashbacks che si alternano al presente (a volta tornando ancora più indietro per spiegare meglio gli avvenimenti), riuscendo a toccare con molto tatto e naturalezza temi estremamente delicati per quelli che sono gli anni di riferimento.
Indovinate un po'? Anche questo romanzo mi aveva convinto poco, finché la Flagg non mette sulla carta un finale per cui è impossibile non emozionarsi. Per cui si, super promosso, ma principalmente per l'epilogo.
Ne è stato tratto un film, Pomodori verdi fritti alla fermata del treno , forse più famoso del libro. Spicca la presenza di Kathy Bates (la ricorderete sicuramente per aver impersonato Misey in Misery non deve morire, vincendo anche l'Oscar nel '91)  e di Jessica Tandy (Oscar anche per lei con A spasso con Daisy) . Regia di Jon Avnet.





I Segreti di Brokeback Mountain, Annie Proulx
Dalai Editore
4\5 

Annie Proux è una scrittrice statunitense vincitrice del Premio Pulitzer con Avviso ai naviganti. In questo caso, con I Segreti di Brokeback Mountain, parliamo di un romanzo breve che affronta l'amore e gli ostacoli della relazione tra Jack Twist ed Ennis del Mar. Meno di sessanta pagine, ma cariche di una gran forza espressiva, tra passione e dolore che non possono lasciarvi indifferenti. Davvero una gran bella prova per la Proulx.
Anche in questo caso, sarà più noto l'omonimo film che conta un cast stellare: Heath Ledger, Jake Gyllenhaal, Michelle Williams e Anne Hathaway. La pellicola si aggiudica un Leone d'Oro, quattro Golden Globe Awards e  tre Oscar, tra cui la miglior ragia per Ang Lee.


La cena, Herman Koch
Beat Edizioni
4\5 

La cena è un romanzo di cui ho sentito parlare poco bene, ma a me è piaciuto tantissimo. Due famiglie, una sera a cena, dovranno affrontare una situazione che vede coinvolti i figli in prima persona, ma che in realtà aiuterà a far calare le maschere anche dei genitori, costretti ad uscire allo scoperto, prendere una posizione e rivelarsi per ciò che davvero sono. Il romanzo l'ho trovato ben strutturato: parte con basse pretese, quasi volendoci far credere davvero si tratti di una semplice cena e nient'altro; in realtà i fatti si evolveranno, le maschere caleranno e il lettore sarà messo davvero in una circostanza di disagio.
Bello bello bello.
Esiste anche qui una trasposizione cinematografica, The Dinner, in realtà inedita in italia. Nel cast spicca la presenza di Richard Gere; regia di Oren Moverman.

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