giovedì 8 dicembre 2016

Il postino suona sempre due volte, James M. Cain





Titolo: Il postino suona sempre due volte
Autore: James M. Cain 
Casa editrice: Adelphi

Trama: Questa storia quasi intollerabilmente scarna di una passione devastante - che ha per teatro uno scalcinato distributore di benzina su una statale a pochi chilometri da San Francisco, per ostacolo un marito rozzo e brutale e per via di fuga nient'altro che la tenebra - ha stretto, e continua a stringere, con i suoi lettori lo stesso patto di sangue che lega i suoi protagonisti, portando spesso anche i primi (per girare "Ossessione" Luchino Visconti svendette i gioielli di famiglia) alla rovina. Il perché lo si capirà leggendo, e fatalmente arrendendosi fin dal primo incontro, come Frank Chambers, a Cora, uno dei più temibili e vessatori fantasmi femminili che abbiano mai abitato le pagine di un romanzo: nelle parole dello stesso Cain, neppure una donna, ma "il desiderio fatto realtà".




Recensione: Appena smesso di leggere il libro, non posso non parlarvene.
Devo dire che la lettura è proceduta a rilento. Non perché non avessi voluto leggere, ma perché l'idea di leggere mi inquietava, in un certo senso. Avevo paura di riprendere il libro e trovarci qualcosa che mi avrebbe potuto "agitare".   Ciò che stavo leggendo non era nulla di eclatante, lo ammetto. Però sapevo che qualcosa c'era che mi aspettava dietro l'angolo. Una storia che mi ricordava molto Bonnie e Clyde, alla fine,  perciò arrivata all'incirca a metà, ero già convinta del voto finale che avrei poi riservato al romanzo.  Avvertivo l'impressione di star leggendo un qualcosa di già visto, ecco. Ma è da questo momento in poi, che le cose sono cambiate. Ho capito che la lentezza di cui mi lamentavo o, per meglio dire, la noia in cui pensavo di essere incappata, era tutto un programma. Il postino suona sempre due volte è una scala di valori: solo quando arrivi alla fine capisci di partire dal basso per  poi salire ed essere trasportata in un vortice di emozioni che non controlliamo. Ci rendiamo conto di aver viaggiato solo arrivati a destinazione. Ogni frase è pesata. Le parole non sono lasciate al caso. Tutto è dosato per renderci un quadro equilibrato di quello che definisco un vero e proprio gioiello della letteratura. Un thriller con la T maiuscola che ti mette in subbuglio lo stomaco al solo pensiero di leggerlo. Una rivelazione.

Voto
★  ★  ★  ★  

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