venerdì 26 gennaio 2018

Chiamami col tuo nome (2018)

Solo qualche giorno fa ci siamo lasciati parlando del romanzo. Oggi parleremo del film.
Sto parlando di Chiamami col tuo nome, pellicola che sta riscuotendo negli ultimi giorni un discreto successo a livello nazionale, soprattutto in seguito alle quattro nomination per cui concorrerà agli Academy Awards 2018. Ma andiamo con ordine.

Chiamami col tuo nome è una pellicola uscita prima nelle sale inglesi e americane tra il periodo rispettivamente di Ottobre e Novembre 2017, ma che ha visto la luce per la prima volta in Italia solo il 25 Gennaio 2018. Il film, come ho già anticipato, ha raccolto critiche tra le più positive a livello internazionale, a tal punto che si prospetta diventare un vero e proprio cult movie del genere.
Ne hanno parlato tutti, da Rolling Stones ai talk americani più gettonati, e questo ha contribuito senz'altro a incoronare la fama di un film che già di per sé cominciava ad essere chiaccherato e apprezzato.

Il film, come già saprà chi ha letto il romanzo (scritto da André Aciman - recensione qui) , racconta di Elio e Oliver, due ragazzi che si conosceranno un'estate degli anni ottanta in Italia e che, tra musica, arte e letteratura, si metteranno in gioco per scoprire chi loro siano davvero.
Le riprese si sono concentrate principalmente a Crema tra il periodo di Maggio e Giugno 2017, ma hanno interessato poi anche alcune parti della Lombardia tra Bergamo e il lago di Garda.
Gli attori chiamati a recitare i rispettivi ruoli di Elio e Oliver sono Timothée Chalamet (22) e Armie Hammer (31) , che si sono conosciuti per la prima volta sul set a Crema.





Occorre fare subito una prima precisazione. Potrebbe sembrare a primo acchito, che il film sia una produzione italiana, ma in realtà non è così. Infatti Guadagnino, che avrebbe voluto produrre il film in patria, non ha trovato nessuno pronto a finanziarlo, così che, per realizzare il suo sogno cinematografico, è dovuto "emigrare in America in cerca di fortuna". E così è stato (per fortuna!).
Il film è stato accolto subito con un forte entusiasmo, e a colpire è stata soprattutto l'interpretazione di Chalamet, che ha incantato tutti gli spettatori d'oltreoceano.

In Italia, come sempre, l'interesse e i meriti sono stati riconosciuti solo successivamente al resto del mondo: il film, infatti, è passato in sordina sino al giorno della candidatura agli Oscar dello stesso, esagerando un clamore che in realtà non dovrebbe appartenerci, dal momento che abbiamo rigettato la produzione del film e la pellicola è tecnicamente di matrice americana... ma sorvoliamo, va'. Ringraziamo perciò Guadagnino per aver persistito e averla fatta i barba a quelli che ,adesso ,si staranno sicuramente mangiando le mani.

Come dicevo, il  23 Gennaio 2018 sono stati resi noti i film che si contenderanno la statuetta il 4 Marzo, giorno di premiazione degli Academy Awards.
Chiamami col tuo nome competirà per:

- Miglior Canzone per Mistery of Love
- Miglior Attore per Timothée Chalamet
- Miglior Film
- Miglior Sceneggiatura Non Originale (a cura di James Ivory)

Piccola precisazione: Timothée Chalamet è l'attore più giovane a concorrere in questa categoria degli ultimi ottant'anni e, oltre a concorrere per Chiamami col tuo nome, lo farà in altre categorie per Lady Bird, altro film candidato che promette meraviglie insieme alla meravigliosa Saoirse Ronan (candidata a sua volta come Migliore Attrice Protagonista). In più, prima de Chiamami col tuo nome, l'ultima candidatura a Miglior Film con regia italiana è datata 1999 con La Vita è Bella di Benigni. Quindi grazie Guadagnino per aver creduto in qualcosa per cui ancora l'Italia non era evidentemente pronta a credere (se non a prendersi i meriti al momento opportuno, ovviamente).

Ma alla fine, dopo tutti questi discorsi tecnici, com'è il film?

Il film merita. Guadagnino è stato davvero capace di ricreare l'Italia degli anni ottanta, tra comparse come la musica di De André e gli spettacoli televisivi di Grillo (si, ci sono anche quelli); tra la natura incontaminata delle campagne di Crema e la gente del luogo.
Il film si alterna tra scene in italiano, in inglese e alcune parti anche in francese (alle quali ha contribuito magistralmente Chalamet, essendo madrelingua per parte di padre francese). Per questo il mio consiglio è, se potete, di recuperare il film in lingua perché vederlo doppiato potrebbe rovinare gran parte della magia della pellicola. In più, un ulteriore consiglio è: leggete prima il romanzo.

Non sono una fanatica del:" Bisogna leggere sempre prima il libro", ma in questo caso credo sia fondamentale. Leggere prima il romanzo vi aiuterà a capire molte scene che altrimenti perderebbero quasi di significato, e in altri casi vi aiuterà a ricostruire la storia di ogni gesto tra i nostri protagonisti spiegato magistralmente dalla penna di Aciman, che saprà ben investigarle attraverso la mente dei nostri uomini (nella fattispecie Elio che è la voce narrante). 
Dal libro avrete, inoltre, la possibilità di approfondire anche gli incontri che seguiranno negli anni  tra Elio e Oliver (cosa che nel film non accade) ma soprattutto di cogliere una diversa percezione rispetto a quella rilasciata dal film. Infatti sia libro che pellicola raccontano la stessa storia, ma paradossalmente il romanzo sembra lasciare un sapore diverso rispetto a quello del film, probabilmente anche grazie agli incontri che seguono nel corso degli anni dei personaggi e che ci aiutano a collocarli in un lasso di tempo più ampio rispetto a quello meramente adolescenziale.
Una ulteriore precisazione che ci terrei a fare è che voi non andrete a vedere solo una storia d'amore: per riprendere le parole di Armie Hammer in una recente intervista fatta a Rai Uno (in occasione della prima a Roma), si tratta anche di "esistenzialismo e poesia", un modo per scoprire sé stessi e la vita, attraverso l'arte in ogni sua forma e, nella fattispecie, il coraggio di amare.
In ogni caso, Guadagnino ha fatto un ottimo lavoro. E' riuscito a rendere merito al romanzo, a riportare gran parte delle scene sulla pellicola e ad aggiungerne delle nuove. In più, il lavoro degli attori è stato fantastico: non credo altri sarebbe riusciti a far di meglio.
Quindi, film ampiamente promosso.


In tutto questo, però, permettetemi di fare un ulteriore ringraziamento speciale ad André Aciman, senza il quale oggi non staremmo parlando di questo piccolo gioiello. 
Grazie alla tua penna, grazie alla tua immaginazione.



4 commenti:

  1. Dopo aver letto il libro, anche io ho visto il film. Sono d'accordo con tutto quello che hai detto, però in un certo senso mi ha deluso. Non perché sia fatto male, anzi, penso anch'io che Guadagnino abbia fatto un ottimo lavoro, anche perché comunque il film è molto fedele al libro, però non mi ha trasmesso le stesse emozioni, e soprattutto mi è mancata per l'appunto la parte finale della storia, che nel libro mi aveva fatta piangere a dirotto. Se non lo avessi letto, forse, avrei apprezzato di più il film; d'altra parte, come hai detto anche tu, in quel caso non avrei capito determinate scene che sono chiare solo grazie al libro. Insomma, il film è bello, ma io devo avere un serio problema, e continuo a ripetermi che, quando un libro mi piace, non dovrei MAI guardare le trasposizioni su schermo.

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    1. Alta cosa che, secondo me, ci potrebbe aiutare a considerare il film come una cosa a sé stante è il lavoro unico che fatto Aciman con il romanzo nel raccontarci la storia dietro ogni gesto tra Elio e Oliver. Il percorso che ne ha disegnato è proprio del libro e difficilmente sarebbe potuto essere stato trasferito in pellicola. E' come se Guadagnino, sulla stessa trama, abbia raccontato la propria visione attraverso la propria sensibilità. E' stato questo, probabilmente, a fare la differenza insieme alle altre cose.

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    2. Ecco, infatti io credo che questo sia il problema fondamentale di tutti i film tratti da libri. Alcuni sono anche bellissimi e fatti bene, ma è impossibile - anche per una semplice questione di tempo e spazio - non ridurre i contenuti e i messaggi del libro, soprattutto a livello di pensieri ed emozioni dei personaggi.

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  2. Hai colto decisamente il punto del mio pensiero. E' proprio il motivo che mi spinge a dire che il film sia "diverso" dal libro: nonostante raccontino la stessa storia,ti lascia in maniera diversa rispetto al romanzo, sicuramente anche grazie al diverso epilogo, ma fanno il loro lavoro anche molte scene che vengono lasciate a libera interpretazione dello spettatore. Di questo non ne faccio una colpa a Guadagnino, come dicevi tu, anche perché è difficile trasferire tutte le scene o le emozioni di un libro in un film. Molte scene sono rimaste, altre leggermente modificate e altre nuove aiutano a ricreare l'idea del romanzo (che è già tanto), ma quello resta tale e non possiamo farci nulla. Per questo dico che il romanzo è fondamentale prima di vedere il film. Considero il film come una sorta di allegato visivo del romanzo, e questa cosa non mi dispiace, anche perché gli attori sono stati fantastici, come poche altri avrebbero potuto fare.

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