martedì 21 giugno 2016

Chi è morto alzi la mano, Fred Vargas






Titolo: Chi è morto alzi la mano
(primo della trilogia "I tre evangelisti)
Autore: Fred Vargas
Genere: Giallo
Casa editrice: Einaudi
Trama: Marc, Mathias e Lucien. Il primo uno storico del Medioevo; il secondo uno storico della Preistoria; il terzo uno storico della Grande Guerra.  Tre scapestrati che non hanno un soldo, convivono tutti e tre in uno stesso appartamento nella periferia di Parigi insieme all'ex poliziotto, nonché zio di Marc,  Louis Kehlweiler. Un giorno ricevono una visita inaspettata da una vicina "speciale", niente di meno che la cantante lirica Sophia Siméonidis . La vicina comunica loro che improvvisamente, un giorno, è apparso nel suo giardino un albero di cui non ne comprende la provenienza. Molto scossa, chiede loro se fosse possibile dissotterrare l'albero per vedere se ne nascondesse qualcosa. I "tre evangelisti" accettano la proposta della signora Siméonidis , non riscontrando però alcuna anomalia nel caso.  Tutto sembra tranquillizzarsi e nessuno sembra più pensare all'albero finché un giorno, la grande cantante lirica, scompare nel nulla...
Recensione: Questa è la prima volta che mi approccio ai gialli della Vargas. Non sapevo come avrei preso l'idea di entrare nel mondo di una nuova giallista. Sono abituata ai gialli di Agatha Christie, la sola, unica, inimitabile donna i cui gialli sono Gialli con la G maiuscola. Lei è il mio termine di paragone, i suoi romanzi rappresentano ciò a cui tutti gli scrittori del genere dovrebbero auspicare. Per questo motivo, avvicinarmi ad una nuova autrice mi spaventava un po' ; nessuno può reggere il suo paragone. Ma ho sentito molto parlare di Fred Vargas da fonti certe (perché solo da fonti attendibili mi affiderò alla lettura di un nuovo giallo) e...che dire? Sono molto soddisfatta!
Inizialmente non riuscivo ad entrare nell'ottica di romanzo. Non comprendevo lo stile, le modalità in cui si svolgevano i dialoghi soprattutto. Ma alla fine si tratta solo di aspettare che il romanzo ti coinvolga perché tu possa sentirti parte della narrazione, è solo questione di tempo.
La Vargas non delude: non si perde in futili chiacchere, lo svolgimento dei fatti si colora tutto di giallo senza lasciare spazio a insensate digressioni non pertinenti alla storia.
Pensate di aver trovato il colpevole? ...nah! Le carte in tavola cambieranno fino alla fine. Resterete incollati al libro, col fiato sospeso, e non siate tanto sicuri di sapere chi si celi dietro il misfatto. Perché? Dovrete solo leggere per capire. Provare per credere!
Voto:
Decido di dare cinque stelle su cinque perché Vargas le merita. Non è facile uscire dagli schemi, dal modello stereotipato del " omicidio - colpa del maggiordomo" . Nulla è scontato, la narrazione segue senza inutili digressioni, e i dettagli sono molto curati, cosa che un giallo non deve dare MAI per scontati! E' li che un buon giallo si può definire tale. Lo svolgimento dei dialoghi è stato il mio problema iniziale: battute brevi e coincise, narrazione concentrata, non riuscivo ad entrare nell'ottica dell'autrice. Poi ho capito il mio errore: paragonare la narrazione a quella della Christie. Sono due stili differenti, non potevo capire restando ancorata al mondo della Christie. Non esiste un solo colore, ma il giallo si articola in tante sfumature. Il giallo della Christie è chiaro, semplice, classico. Vargas va oltre: va oltre i dialoghi e fa del giallo il vero Re. Per molti versi ho immaginato lo svolgimento dei dialoghi alla Sherlock Holmes (riferimento alla pellicola) tra i protagonisti e questo mi ha molto avvicinato alla visione del giallo dell'autrice.
Se cercate un giallo da leggere, un po' scanzonato nei fatti e nei dialoghi, questo è il giallo che fa per voi. Ben fatto, ovviamente!


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