venerdì 15 aprile 2016

Io prima di te, Jojo Moyes








Cari lettori, oggi ci troviamo qui per parlare di uno dei best seller assoluti degli ultimi anni, Io prima di te di Jojo Moyes. Nonostante sia uscito nel lontano Gennaio del 2012, il libro continua ad essere in cima alle classifiche e a riscontrare pareri positivi in Italia e nel mondo. 

Io prima di te parla della storia di Louisa Clark, una ragazza di ventisei anni che ama vivere la propria quotidianità, la propria routine. Non ha mai pensato di abbandonare il lavoro come cameriera al The buttered Bun, situato vicino al castello di Stortfold, piccola cittadina inglese che diventa una gettonata attrazione turistica d'estate. Finché un giorno sarà il proprietario del locale a licenziarla perché deve chiudere il negozio per problemi familiari. Louisa va così in cerca di un vero lavoro per la prima volta in tutta la sua vita e dopo varie esperienze non molto incoraggianti, si reca a Granta House. Qui, Mrs Traynor cerca una donna che possa tenere compagnia a suo figlio, Will Traynor, un giovane uomo di trentacinque anni che, a causa di un incidente, è costretto da due anni su una sedia a rotelle. Will Traynor è tetraplegico. Da quel giorno, Will ha perso tutto. La sua ragazza, Alicia, che annuncerà le nozze con il suo migliore amico; perde il suo lavoro di direttore generale in una grande impresa. Non potrà più vivere la vita dinamica che ha sempre vissuto: viaggi in giro per il mondo, attività e hobby estremi. Sarà questo a portarlo a tentare il suicidio per ben due volte e sarà questo a portarlo a prendere una decisione drastica. Will vuole togliersi la vita al dignitas, una sorta di clinica svizzera che permette ai casi più gravi di esalare l'ultimo respiro fra quelle mura e lasciare questa terra con il consenso di chi si sottopone e dei genitori. I parenti di Will accettano la sua richiesta: Mrs Traynor ritiene, infatti, che se non avvenisse così, Will troverebbe comunque il modo di farlo con altri mezzi. Mrs Traynor chiede però sei mesi a Will, grazie ai quali spera di potergli fare cambiare idea. Louisa, durante la sua permanenza a Granta House, scopre tutto e decide di aiutare Mrs Traynor in questo suo scopo.
Will è restio alla presenza di Louisa. E' distante, e non vuole in alcun modo la sua compagnia. Ma nel corso delle settimane le cose cambieranno presto: Louisa cambia la vita di Will, lo aiuta ad andare avanti, a resistere, a non demordere; Will, d'altra parte, cambierà per sempre la vita di Louisa. Will ritiene Louisa sia sprecata per stare in una piccola cittadina come Stortfold. Vede in lei un enorme potenziale inespresso. Louisa non è mai uscita dall'Inghilterra; ha un ragazzo da molti, molti anni e tutta la sua vita sembra ormai concludersi lì. Non ha mai cercato altro, non ha mai ampliato i suoi orizzonti, finché non ha incontrato Will. Lui le farà conoscere un nuovo modo di vedere le cose: film, musica, teatro; un nuovo mondo di apre agli occhi di Louisa. Sotto consiglio di Will, continuerà inoltre il proprio percorso scolastico iscrivendosi al corso di moda dell'università frequentata da sua sorella Katrina. Inevitabilmente, tra i due nasce l'amore. Per Will, però, non sarà abbastanza. Non è lui la persona che è diventato dopo l'incidente; non potrà mai amarla come lui vorrebbe. Nonostante gli sforzi di Louisa e della famiglia Traynor, Will vola per la Svizzera, per raggiungere la dignitas. 
Dopo la sua morte, i genitori di Will, già ai ferri corti si separano. Louisa riceve del denaro lasciatole da Will ,date le sua ultime volontà, e una lettera da aprire espressamente al Cafè Marquis in Francia, il luogo dove Will avrebbe voluto essere ,se non fosse stato in quelle condizione,  e che avrebbe tanto voluto Louisa visitasse. La lettera di Will è una chiara dichiarazione d'amore a Louisa. Le lascia altro denaro per poter continuare i suoi studi in tutta tranquillità e, soprattutto, la esorta a vivere. 



Voglio raccontarvi come nasce la storia di questo libro per me. Un giorno di tanti anni fa lo vidi per la prima volta in uno spot in televisione. Fu un colpo di fulmine. Il tempo passò e comunque, quel libro, ha sempre avuto un posto speciale per me. Approfittando della ristampa che la Mondadori ha fatto del romanzo, mi son detta" Se non lo compri ora, non lo compri più". E così, eccoci qua.


Molto probabilmente, questo ha fatto sì che io fossi molto coinvolta dalla storia, ancora prima che io la leggessi. Il pensiero di che cosa avrei provato leggendo questo libro, se mi avesse potuto deludere e tutto il resto, mi ha ossessionato sin dal momento in cui io ho aperto il romanzo. Ha continuato a farlo per tutta la lettura e poi, mi ha lasciata alla fine. 


Partiamo da un'analisi puramente tecnica. Si, mi ha deluso, ma me l'aspettavo. 
Tralasciando il fatto che si tratta di un romanzo che utilizza un linguaggio prettamente basilare, il che, di per sè, non è necessariamente un male. Ho notato sin da subito la mancanza di un punto della narrazione largamente trascurato: le descrizioni. Tranne le descrizione di qualche luogo evidentemente inserite tanto per dire di aver descritto qualcosa, tutto il resto viene lasciato alla fantasia del lettore. Non ricordo di aver letto descrizioni particolarmente dettagliate sui personaggi, men che meno sui protagonisti. Penso di aver realizzato che Will avesse gli occhi azzurri solo alla fine del romanzo, mentre di Louisa si fa solo cenno dei suoi modi stravaganti nel vestire. Mi sono rifatta parecchio all'immagine degli attori che andranno ad interpretare il ruolo di Louisa e Will nell'omonimo film che uscirà a Giugno (per approfondimenti leggere alla fine del post).  Gravissimo errore, mia cara Moyes! 



Se passiamo, invece, ad un'analisi della storia... No, non mi ha deluso, ma me l'aspettavo. 
Vi dico cosa è successo. Quando ieri sera ho terminato il libro, ero molto nervosa. Oltre che per gli errori stilistici riscontrati, questo nasce dal fatto che me la sono presa un pò con me stessa per aver praticamente divorato le ultime pagine del libro. Ho realizzato che forse avrei dovuto diluire un pò nei giorni il romanzo. Perché si tratta di una storia che ha bisogno dei suoi spazi, come ogni libro , d'altra parte, ma questa in particolar modo. Non mi piace finire una storia in così poco tempo, però è successo, ed è stata la fine. La fine perché sono emotivamente distrutta. Ieri sera ero più nervosa che triste per l'epilogo finale. Da questa mattina, invece, non so quante volte mi son dovuta trattenere dal piangere. Anche prima, nello scrivere la trama, ho dovuto staccare cinque minuti per non crollare in una valle di lacrime. Ieri sera è successo, ovviamente, e posso dirvi che non mi è mai capitato di piangere così tanto per un libro. Sembravo una bambina! 
E' vero, probabilmente la Moyes non è un asso nelle descrizioni, ma se c'è una cosa che sa fare è arrivare dritto al cuore della gente. Non per niente questo romanzo è amato da tutti, grandi e piccini. 
Vorrei dirvi come questo romanzo ha lasciato una macchia indelebile dentro di me, vorrei spiegarvi cosa mi ha lasciato dentro. Se esistessero parole per poter esprimere quella sensazione di vuoto e di disperazione e di confusione che questo libro mi ha lasciato, ve le scriverei. Ma non riesco a trovarle. Ci ho provato; ci ho pensato molto, anche mentre leggevo. Mi chiedevo come mai avrei potuto mettere per iscritto tutto questi sentimenti. Alla fine sono arrivata ad una conclusione: non posso. L'empatia che ho provato nei confronti del personaggio di Will, molto , molto più di quella che ho provato nei confronti della reale protagonisti, Louisa, è indescrivibile. Jojo Moyes dice, nei ringraziamenti alla fine del libro, che questo sia un romnzo d'amore. Beh, per me non è così. Louisa rappresenta la donna alla ricerca di se stessa, che affronta il suo passato e le sue debolezze per la prima volta in vita sua. Will rappresenta un inno alla vita; le sue parole rappresentano un inno alla vita. La sua vita è stata un inno alla vita stessa. Ha preso tutto quello che poteva prendere e adesso cerca di trasferire questa voglia di mangiare il mondo a Louisa. L'amore è quasi un effetto di tutto ciò, un'inevitabile conseguenza che nasce tra de persone che si influenzano a vicenda, che assorbono tutto l'uno dell'altra, che semplicemente si completano. Ma questo non è un romanzo d'amore.

 Questo romanzo è una ricerca di se stessi.
 Questo romanzo è un inno alla vita.

Questo libro metterà in discussione voi stessi, la vostra vita. Dal momento che non posso dirvi a parole cosa ho provato e, soprattutto, sto continuando a provare per questo romanzo, vi invito a leggerlo perché solo così voi potrete trovare il vostro inno alla vita. Paradossalmente il romanzo si chiude con la morte di Will, ma in realtà, miei cari lettori, è tutta vita



Vi accennavo prima che la Mondadori ha mandato recentemente in ristampa il libro. Questo perché il 3 Giugno negli Stati Uniti e il 23 Giugno qui in Italia uscirà l'omonimo film. Tra i protagonisti figurano Emilia Clarke nel ruolo di Louisa Clark e Sam Claflin nel ruolo di William Traynor. La regia è attribuita a Thea Sharrock , la sceneggiatura alla stessa Jojo Moyes. Vi lascio qui un'immagine da anteprima. 






























Nessun commento:

Posta un commento