venerdì 9 giugno 2017

SHUTTER ISLAND | Film vs. libro






Shutter Island. Un libro, un film.
Ma questo è il classico caso  in cui il libro è superiore al film?

Libro

Trama: 1954, settembre. L'agente federale Teddy Daniels viene inviato sull'isola di Shutter, al largo di Boston, dove si trova l'Ashecliffe Hospital, destinato alla detenzione e alla cura dei criminali psicopatici. Deve trovare una detenuta scomparsa, Rachel Salando, condannata per omicidio, ma un uragano si abbatte sull'isola, impedendo qualsiasi collegamento con il resto del mondo. Ma sull'isola, niente è davvero quello che sembra, e gli interrogativi si accavallano: come ha fatto la Salando a sparire nel nulla? Chi semina strani indizi in codice? E cosa sta cercando Teddy Daniels? Una detenuta scomparsa, oppure le prove che all'Ashecliffe Hospital si fanno esperimenti sugli esseri umani, o ancora qualcosa di più profondo, che lo tocca personalmente?

Quanti libri ci sono che, nonostante tu abbia prima visto il film, ti tengono incollato alle pagine?
E quanti di questi sono dei thriller?

Dennis Lehane ci riesce con questo romanzo. Pubblicato nel 2003, da subito conquista una grande fetta di lettori di thriller imponendosi come un classico del genere. Uno stile elegante, curato; niente lasciato al caso.
Uno dei primi a incentrare il proprio thriller psicologico\giallo in un'isola con due bei poliziotti degli anni '50 , subito copiato da molti autori contemporanei... Guess what? Non riuscendoci.
E già, perché o sei Lehane , oppure non puoi essere come Lehane.
Nulla nel romanzo sembra costruito. Sembra tutto partorito da una penna che sa esattamente dove tutto sarebbe dovuto andare e come, senza impicci, senza intralci. Mai il lettore incontra una falla, un punto morto, un bivio dove si potrebbe pensare che Lehane abbia trovato dei problemi nella stesura e abbia inventato senza riuscirci con successo.

Prendiamo il mio caso.
Prima di leggere il romanzo, ho visto il film.
Che dire?
Incollata alla pagine, e in alcuni punti tremavo dalla paura.
In quanti sono capaci di farlo?

Però... 
Si, c'è un però. Nonostante il romanzo sia praticamente perfetto e impeccabile in ogni suo punto, devo dire che il film sia riuscito a far di meglio sul finale, perché lascia questo ad una aperta interpretazione del pubblico a causa di una frase pronunciata da Teddy proprio nelle ultime scene, e che ribalta senza ombra di dubbio la storia dell'intera pellicola. Ecco, se c'è una cosa che è mancata al romanzo, l'ultima ciliegina sulla torta che mi aspettavo per chiudere tutto in bellezza, è proprio questa.

Film 


Il colpo di coda che ha fatto sfigurare sul finale Lehane è da attribuire a quel geniaccio di Martin Scorsese. Un regista qualunque, insomma, che ha scelto per interpretare i ruoli di Teddy e del collega Chuck niente po po di meno che Leonardo di Caprio e Mark Ruffalo.




Ad eccezione del finale, tutto il film è lucidamente fedele al libro in ogni sua scena.
Gran bel lavoro, Martin!







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